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La questione social

Cronaca

Nel 1981 Enrico Berlinguer rilascia un’intervista, a Eugenio Scalfari, per La Repubblica, forse, una delle più famose riguardanti: ” la questione morale”.  Oltre alla diatriba sulla paternità dell’espressione, che poco interessa, qual è il concetto espresso? In sintesi: Berlinguer contestava ai politici una mancata onestà e trasparenza nella gestione del denaro, nel rapporto con gli enti e una di lottizzazione dei principali canali d’informazione di  Stato, uno su tutti la Rai, e questo avrebbe fatto scendere d’interesse il paese verso la politica. Qualcuno un po’ malizioso potrebbe vedere un parallelismo con il caso di Fabio Fazio, ma non è così, erano altri tempi  quando il segretario del Partito Comunista si pronunciava. Ora, sono passati quarantatré anni da quell’intervista, centouno dalla nascita di Berlinguer e trentanove dalla morte, i tempi sono sicuramente cambiati.  Oltre a qualche nostalgico, possiamo dire che il comunismo e il fascismo non esistono più, sennò i contestatori della Ministra Roccella, al Salone Del Libro, sarebbero stati manganellati, ma arriviamo al punto.  La classe politica odierna ha lottizzato l’uso dei social, che, per carità è un mezzo utilissimo per arrivare al popolo, è una piazza digitale dove fare comizi, ma è il metodo giusto?  Fino a quando un politico o un ministro deve esporsi?  Ci vorrebbe un po’ di morale. Recentemente una tik toker di diciannove anni, tal Emma Galeotti, sul suo canale ha dichiarato: ” non siamo così stupiti, non ci basta un video per votarvi”- continua - “ fate brutta figura, vi prendiamo per il culo”.   Come dargli torto! Giuseppe conte che fa video reaction sulla Meloni; La Santanchè che pubblica una foto dove, in un noto locale, fa finta di essere una DJ; la ministra Bernini, al momento del giuramento in Parlamento, si fa riprendere, posta il video, e come tappeto musicale, la trionfale ed epica canzone di Ambra Angiolini “ T’appartengo “; Di Maio che fa un remake di Dirty Dancing, nel locale napoletano “Nennella”.  E ne ho citati pochi, ce ne sono di tutti i tipi, destra e sinistra non fanno differenza.  Un cittadino che vede queste cose, si fa anche una risata, vedendo l’ex Senatore Razzi che imita il Gladiatore, con una cazzeruola in testa, il cittadino ride, ma la classe politica perde di credibilità. La perde mostrando due sassi in parlamento, cercando di incolpare al governo attuale per la siccità. Berlusconi su tik tok, dai giovani, viene preso, sul serio?  Dove un politico deve fermarsi, qual è il limite? La morale sta anche nel cancellare un tweet dopo una tragedia. La morale sta soprattutto nel porsi una domanda:” scrivendo questo tweet  aiuterò qualcuno? È così indispensabile scrivere un tweet del genere? Salvini che corre sul tapis roulant, interessa a qualcuno?  Calenda che risponde  a Renzi su twitter, lanciando delle  frecciatine come un ex fidanzato rancoroso, interessa a qualcuno?  

Stiamo vivendo un periodo storico, nel quale conta di più la forma. Vale per tutti. Conta mostrarsi come delle celebrità. Bisogna far vedere.  Le affluenze ai seggi toccano i minimi storici?  Ho la soluzione! Invece dei voti, un bel balletto su tik tok inviato direttamente al profilo istituzionale del seggio di referenza.  Te la immagini nonna Anna di 94 anni, a twerkare sulle note latine di un bel reggeaton urlando:” viva la democrazia! Voto Elly!”.

Tommaso Di Polidoro