Il 15 gennaio 138 sindaci del cratere sismico manifesteranno a Roma per tornare a “reclamare con forza i diritti delle nostre popolazioni”. Lo annuncia il sindaco di Teramo e presidente ANCI Abruzzo, Gianguido D’Alberto. “Sarà una mobilitazione forte, istituzionale, per dare un segnale di contrarietà rispetto alla sottovalutazione subita in questi tre anni e soprattutto per lanciare una spinta diversa, un passo diverso, e riaprire subito il tavolo normativo”, spiega D’Alberto.
“L’inizio del nuovo anno non modifica la posizione sull’intensità dell’azione dell’ANCI in merito alla necessità di sbloccare e far partire realmente la ricostruzione del cratere sismico del Centro Italia”, dichiara D’Alberto attraverso un comunicato stampa. “Anzi il livello della tensione e della spinta istituzionale e quello delle sollecitazioni delle comunità dei territori saranno ulteriormente incrementati”. I sindaci del cratere non sono soddisfatti dell’approvazione del Decreto Sisma convertito in legge a fine anno: “Si continua a lavorare con misure ordinarie, perpetrando le lentissime procedure della ricostruzione pubblica e privata”, evidenzia il primo cittadino teramano. “Il Decreto Sisma è stato positivo laddove ha aperto un campo di discussione, ma le misure introdotte, come detto, non sono state sufficienti. Occorre riaprire il tema: farlo con il Governo, con il Parlamento, con i nostri rappresentanti istituzionali a Roma che devono essere portatori e portavoce delle istanze dei territori per trasformarle nelle norme di cui abbiamo bisogno”. Le parole di D’Alberto non sono morbide: “La mobilitazione di tutti i sindaci promossa dall’ANCI del cratere sismico ha l’obiettivo di alzare il livello della tensione istituzionale e il livello della voce dei territori che sono stati totalmente schiaffeggiati da chi ha gestito negli ultimi tre anni la ricostruzione post-terremoto”.
Ma oltre al piano normativo c’è anche quello istituzionale: il mandato del commissario straordinario per la Ricostruzione, Piero Farabollini, è scaduto il 31 dicembre. “Chiediamo al Governo di non lasciare vuoti e di intervenire subito con la scelta del nuovo Commissario e la definizione della nuova struttura commissariale – incalza D’Alberto – Non vogliamo prorogatio, quindi con limitatezza di poteri, ma immediata operatività. Ciò che chiediamo lo abbiamo già detto e torniamo a ribadirlo: è necessario un Commissario di alto profilo politico, nel senso elevato del termine, una figura che abbia l’autorevolezza, la credibilità e la forza politica di raccogliere le istanze dei territori, dei Comuni, dei sindaci, delle comunità, dei tecnici degli USR, delle Regioni e le porti con energia e autorevolezza al tavolo del Governo per rappresentarle e trasformarle in decisioni. Un Commissario, perciò – continua il presidente ANCI Abruzzo – che sia presente all’interno di Palazzo Chigi e quindi che possa dialogare quotidianamente col Governo, non una mera struttura burocratica. Abbiamo bisogno di un interlocutore – conclude D’Alberto – che sia capace di dare risposte ad un territorio le cui esigenze fino ad oggi sono state gravemente sottovalutate”.
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